Claudio Di Scalzo
"Kaspar Hauser in posa ontologica ad Aosta"
13 maggio 2016
Claudio Di Scalzo
KASPAR HAUSER AD AOSTA
(con Ensor verso il Bosco Schelling)
Il corpo di Kaspar Hauser giunto ad Aosta, assieme a certi
suoi mugolii emblema e dinamismo della selvaticheria candida che si costituisce
tensione in chi lo guarda, capitò che venne scelto (da chi non si sa) come
prova dell’esistenza di un Dio che agisce senza criterio - se non quello di
commuovere nell’enigma – creando ragazzi come lui in abbandono. Ma
siccome il Reale si nutre di orditi corporali che uno dopo l’altro debordano in
altre storie… Kaspar Hauser venne ben presto dimenticato nei suoi andirivieni
cittadini. “La prova non caca ova”, disse qualcuno dietro di lui.
CDS
Ensor incontra Kaspar hauser ad Aosta
13 maggio 2016
Si voltò e vide un cappello piumato e sotto il cappello
Ensor. Il pittore delle aringhe degli scheletri danzanti. - "Giovanottino ci
vieni con me?" Il fanciullo trafitto dall’effrazione del Reale sullo Spirituale,
annuì. E si diressero verso il Boschetto Schelling dell’Essenza della
Libertà Umana. A quel punto Kaspar Hauser a gesti e sgranamento degli occhi
fece presente all’illustre pittore che quella passeggiata sembrava l’epifania
del Vuoto nella mente di chi li stava immaginando.
CDS
Boschetto Schelling della Libertà Umana
13 maggio 2016
“Kòan Kaspar Kong”, orientaleggiò ridendo Ensor che dentro
sé immagino di sostituire Kaspar Hauser a Cristo nella sua entrata a Bruxelles.
- "C’è pappa polpa pesca nel bosco Schelling?" Chiede il giovanotto
emaciato dalla filosofia spolpato. - "No!", risponde Ensor, "e le bacche della
Gnosi sono maledettamente amare!"
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