Boine apprendista scheletro moine - 2013
Illustrazione per "La storta vita.
Chiacchiera sulla tomba di Giovanni Boine"- 2000
Accio e Cardellino
PISTONE VANO
NEL POLMONE SANO,
PULEGGIA NEL POLMONE MALATO SCHEGGIA IATO.
A 102 anni dalla morte di
Giovanni Boine il 16 maggio 1917.
-Accio, in questa cartella con
questo titolo cosa contiene?
-Ecco del Cardellino il becco che
lo ficca stando sulla soffitta stecco. Lascia stare… scemenze mie.
-Lo voglio sapere… leggo il files
stampato…
-Lascia stare ch’è meglio gironzolare sulle Mura di Lucca al Bastione
San Colombano col gelato in mano… che questi fogli dal titolo meccanico
futurista per poeta che non lo era, però malato sì.
-Spiegami l’ironia… anche se s’intuisce
che ti prendi in giro…
-Se fossi stato andato al
Convegno per il Centenario a Tento e Imperia, invitato nel giusto modo, avrei
risposto proponendomi come critico episodico un po’ futurista che ha polmone
sano ma vano rispetto a quello che fu necessario di Boine malato! A che sarebbe servita una critica in più a
quelle che sarebbero circolate? Ben ponderate e frutto di mesi di lavoro e
limature? Il polmone malato di Boine che scriveva schegge, frantumi, di critica,
era separato dal mio da cento anni.
-Secondo me sarebbe servito a
qualcosa… quanto leggo non circola poi così tanto… ma perché fai così Accio!?
-Perché! Perché?... perché due
non fa tre. Ma posso rivelarti cosa fa
per me! “la mia teoria critica è far finta di non averla. A volte la presento
dipinta a volte nella intinta foto. Se nella parola ad accelerazioni la scuoto”
-E poi finisci fuori strada
incidentato! Mona!
-Brava. È quanto successo sul “caso
Boine” centenario che mi riguarda. Però il mio incidente, futurista, sarà
tenuto a mente; le carriole scolastiche lì presentate son già tutte
dimenticate.
E, credimi, Cardellino, Boine se la ride.
Me l’ha pure detto nella “Chiacchiera sulla sua tomba. La storta vita” che scrissi anni fa. E che sta in qualche altra scatola. Però ora via… via!... verso il gelato. All’aria bòna di Lucca. Fra l’altro devo vedé ir bancarellista per Lucca Comics a breve. Vendo baratto compro fumetti da Topolino a Gordon a Superman a Naruto e One Piece a Dylan Dog. Magari vendo le tavole su Giovanni Boine e ci compro cosa pare a me! I fumetti nòvi sennò mi tocca chiedere prestito a te Cardellino!
E, credimi, Cardellino, Boine se la ride.
Me l’ha pure detto nella “Chiacchiera sulla sua tomba. La storta vita” che scrissi anni fa. E che sta in qualche altra scatola. Però ora via… via!... verso il gelato. All’aria bòna di Lucca. Fra l’altro devo vedé ir bancarellista per Lucca Comics a breve. Vendo baratto compro fumetti da Topolino a Gordon a Superman a Naruto e One Piece a Dylan Dog. Magari vendo le tavole su Giovanni Boine e ci compro cosa pare a me! I fumetti nòvi sennò mi tocca chiedere prestito a te Cardellino!
-Non ti darò il becco d’un
quattrino…scialacquatore!... vendi per una volta il frutto della tua sudata
colorata tempia!
Boine a Lucca in bancarella ottobre 2019
BOINE CRITICO CHE NON TI DICO!
Giovanni Boine, se strizziamo il Carteggio, Plausi e Botte, e certi Frantumi pure critica a grumi, ne vien fuori
il ritratto marino e terrestre del poeta che inaugura la critica estetica come nuovo genere
letterario.
Boine scheggia, quanto maneggia,
lo insulseggia a volte altre lo
drappeggia. Non so se mi spiego. Diventa “artifex additus artifici” un artista
che si aggiunge all’artista, raddoppiando la vista, del lettore. Creatore di
secondo grado, gli aggrada molto, che puleggia a scheggia dall’opera letteraria
dell’altro, così come il poeta che è, s’ispira alla realtà alla natura all’umano
schifo o beltà, dolce o freddura, necessario o vano.
Procedo su di una critica a ritmo
di stornellata. Forse Boine l’avrebbe apprezzata.
Sorpresina. Dopo il genere, tipo
ma com’è buono il formaggio con le pere, ecco Boine operar metacritica. Come?
Se la la saggistica critica divien forma di creazione bisogna che alla base ci
sia qualcosa di grande non di melassa che s’espande.
E dunque, praticamente, i testi
son lì pubblicati e stampati, da un secolo, Boine opera quanto Paul Valery, scriverà, guarda caso! nel 1917, nella “Jeune Parque”, e
cioè che la critica letteraria, metacritica, ha valore se viene suggerito al
testo come specchio riflesso in uno specchio “si vedono vedersi” di
coscienza-mente-fattezze. La poesia diventa critica di sé stessa e poesia, autocosciente. Con questa esplorazione ardita Boine mette una Croce sull’Idealismo
stantìo di Benedetto Croce. E lo fa da impavido seppur malato e non doce doce. Da
qui le Botte e qualche Plauso.
Per Croce il critico non può mai
essere creatore, bensì, rima sistematore.
Boine si tiene in equilibrio di
carburazione malattia salute come pochi dopo di lui. Che non essendo creatori
di un bel nulla in poesia l’hanno resa in critica orpello al cubo. Non
valendo un tubo.
Dunque tornare al critico Boine
per scansare le moine. Anche qui a questo convegno sulla tomba del tisico. Gran
bel tipo e fico. Critico che non ti dico!
(…)
Sara Cardellino in ritratto anni dieci del Novecento - cds
clikka
a
cura di Claudio Di Scalzo
Scritti Disegni Fotografie
Pensosità
e altre Mirabilia come Post-Libro Transmoderno