venerdì 26 ottobre 2018

La tana nell'iceberg di Giovanni Boine. Conversione e Codice. Indice e Indecenza. La morte di Desirée Mariottini a Roma in San Lorenzo



CDS: Giovanni Boine sfoglia l'Indice di ogni Indecenza

ottobre 2018






Su L'OLANDESE VOLANTE 


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Claudio Di Scalzo 

LA TANA NELL'ICEBERG DI GIOVANNI BOINE

Conversione e Codice.

Indice e Indecenza 

La morte di Desirée Mariottini a Roma in San Lorenzo


Nella tana iceberg Boine fresco di gelo caldo di tisi, compie performance di rosso sangue sul nevischio che sono dei dripping memorabili, mi racconta la sua Conversione al Codice. Fra l’altro suo testo basilare, come remare ridacchia, altro che amare la Gorliero che d’ogni veleno mi diede siero, ah ah sembro Palazzeschi vero?... la sua teoria, aristocratica, si snoda, in gola, così: se il mondo, questo mi sembra d’aver capito mentre lo seguo tra tosse e sua posse, e vedendo il presente del mondo 2018 con le sue fosse, ogni dì, anche in rete, sul web, ci mostra il suo indice di tormenti dolori di tutti i colori, continua a fare il palazzeschiano per me pisan-fiorentino, da questo INDICE dobbiamo, provo a comporre qualche contrazione, come d’intestino o di glottide, una INDECENZA, un indice cioè con ogni licenza di morte e spettacolo, e  possiamo comporlo soltanto d’elenchi: del grottesco del volgare del brutto ma se vogliamo anche di qualche scaglia di sublime, ma la morte ci sta a pennello come il mio sangue rosso e nero sul ghiaccio.


Un ultimo esempio di INDECENZA è l’omicidio della sedicenne a Roma, Disirée Mariottini, drogata e stuprata in gruppo e uccisa da quattro spacciatori nigeriani. 




Quindi propongo Un’INDICE-INDECENZA… come libro di frammenti e conversione al reale volgare in atto.


Che ne dici mio compagno nella tana? Meditaci e fammi sapere.


Le idee di Boine son da scrittore geniale. Il rapporto umano e di lavoro che ha con me è perfettamente intriso di valore d’uso e mai alienato dal rendersi merce. Come faremmo qui nel Polo Nord iceberg poi lo sa solo Iddio. Al massimo conversiamo con orsi e foche.


Medito. Boine con Co e Co, stramba questa abbreviazione:  Conversione e Codice.


A suo tempo. Negli anni dieci. Diede frullo, e io grullo così lo interpreto, al suo scontro interiore. Anima palestra  a rivelarlo l’ampiezza resta. Mi dico ridacchiando. Scontro rimbalzo ping pong tos tossse tos tra termini opposti condotto fino all’estremo della malattia della sorte ria.


Crudeltà di un gioco sempre al rovescio. Verso la società le ideologie financo l’amore. BOINE conosce anche qui l’INDICE poi INDECENZA.  Con amori che lo tradiscono persino lui malato sanguinante dalla bocca dal naso sangue. TI SONO VICINO, scrive lei, si ma gli schizzi di sangue ce l’ha lui sulla camicia, bianca… lei, la bellina stava in cenacoli intellettuali a farsi solleticare gonne e manto  dell’ombelico poetico.


Che presa per il naso caro Boine…


Per l’INDICE anche ciò nella sua indecenza accoglie. C’è l’aristocrazia nicciana in ciò. In questo Boine. Adattissima allo ieri al presente. Anche del povero corpo morticino in capannone di tossici e spaccio.


Perché Boine, mentre medito, e gli dirò le mie riflessioni sull’INDICE-INDECENZA… mi dice, che un tempo scrisse… “La Civiltà con la pietà non la fabbrichi. Questa dottrina non è mia un tale la diceva”.


Quel tale era Nietzsche!








Tradotto all’oggi Indice-INDECENZA… tutti colori che on line, o appoggiano il ministro dai modi bruschi o le lotte del rimanente progressismo pseudo-comunista… son lì a fabbricare pietà… a buone fette un tanto chilo ma ciò non serve a nulla.


È spettacolo accosto al fresco cadavere della sedicenne Desidée Mariottini. Son tutti sciacalli.


Perché accettano, nell’INDICE-INDECENZA lo spettacolo che, con parole di Boine… in una società dove la proporzione è (in sua citazione) “La civiltà” dell’amore del bene della giustizia non si fabbrica col corpo esposto, neppure quello poetico aggiungo ogni momento-on-line versificante, ciò è INDICE/ INDECENZA.

Ma se questa è la realtà io con Boine in tana dico: allora convertiamo tutto al Codice alla legge spietata della legge. Siano cose e persone sol giuridiche.

Sarebbe un bel pezzo quanto pensi e quanto mi dici ... un DISCORSO MILITARE. Aggiunge Boine.

Lo abbraccio mi macchio di sangue che anch’io perdo dal naso. Sanguiniamo e insieme speriamo d’arrivar a domani ancora lucidi  e col cervello sottozero ma che del mondo rivela il nero. APPUNTO L’INDICE-INDECENZA.



...CONTINUA








venerdì 15 giugno 2018

Claudio Di Scalzo: Il Boine-Frammento nel web-vento annusato sul mento



CDS: "Giovanni Boine Frammento sgocciolato" -
Maggio 2018 - cm 50 x 30 - Tecnica mista su carta





Claudio Di Scalzo
BOINE-FRAMMENTO

NEL WEB-VENTO
ANNUSATO SUL MENTO

La selvaggeria antiborghese di Boine. Strapaesano ligure? Antiborghese col paesaggio alle prese?

Il destino di Giovanni Boine è stato quello della disseminazione. Pubblicato con buona e stolta intenzione. Anche oggi. Dopo morto han lucidato le borchie della bara nel tempo con testi suoi e di chi si sforzava e sforza d'interpretarlo. 

L’ermeneuta-merdeuta. Amici. Devoti. Intelligentoni. Amiconi. Coglioni. Intelligentone. Amicone. Coglione.

Questa la sfilza. Spesso ignoranti. Talmente in Nuova Estetica Prosopopea Asfittica N.E.P.A. da pensare di surclassare gli stessi studiosi universitari con qualche tirata-sparata decostruzionistica puppata (male) da Lacan. O da Heidegger. Addirittura da astruse teorie di fachiri indiani sbalzati nel rame, il critico tegame, o da inni orfici da alicarnasso scappellandosi il casso. Insomma una burletta dove Boine vien pubblicato in fretta per averne gloria-web benedetta.

A questa porcheria il weblog in esergo cerca di opporsi. Con qualche transmoderno capitoletto che resta seppur poco letto.

Prendiamo per l’intanto da Leonardo Lagorio, nelle memorie pubblicate da G. Cattanei (in “La Liguria e la poesia italiana del novecento, pp 60-61), questo frammentino: 

“Vicino all’osteria…. All’odio borghese”.

Come Soffici come Papini come poi Maccari e Malaparte qui si celebra la provincia, il selvaggiume provinciale. 
Contro il cosmopolitismo? 
Certamente ci sono influssi. Che pochi hanno sottolineato. Pensando Boine, con la solita favoletta idealistica, il palloncino della parola-nel-sacro-alto-nel cielo insomma, che sale e si sgonfia  dai tempi del fascio e d’ogni torre d’avorio ermetica, volendo…. Perché Boine è mistico ed idealista ma anche campagnolo con la trattoria in vista. E qui i critici da banco e da tangenziale-web dove espongono cazzi mosci dorati e fiche ermeneuticamente in rosa confetto… non san più che pesci (siamo a Imperia-Porto Maurizio del resto) pigliare…


POI

IL PAESAGGIO

LE LETTERE nel CARTEGGIO IV, di Giovanni Boine, copre gli anni dal 1904 al 1917. Gli anni del saliscendi vita-letteratura ahi! Sì con annessa malattia alta fregatura. E scoperta che i sani, in soldi amore carriera letteraria se ne “impippano” del malato Boine.  La malattia viene schernita dai destinatari… sembra che soffra soltanto tu, gli scrive la Aleramo. La mia sofferenza non sarà mai come la tua, vuoi questo? Povero Boine accusato di recitare nella tisi nel sangue che cola dalla bocca dal naso dalle piaghe e pieghe dei lenzuoli in misera cameretta. Un Cristo irriso da una superficiale in cerca di carriera nei beati circoli letterari degli anni dieci e venti.

Eppure può essere il carteggio una delle porte aperte per entrare nella poesia in prosa dei Frammenti come pure di ogni altra opera metti Il Peccato del 1914.

Tentare, oh la mossa, non di entrare come in una Kafkiana porta, ma stare fuori facendo finta di star dentro. Giusto il tempo d’immaginare che Giovanni Boine ha due fondazioni, un po’ come le due ante di un portone, dissemina anzi frantuma la propria morale nell’impressionismo. 
In una parola colore mutuata da Soffici (pittore) per ricavarne una parola-dolore che svolge il ruolo di soglia davanti alla porta evocata. Dove posare il piede il corpo la tisi la perdita dell’amore e ogni altra sconfitta per scolpire da vivo l’immobile tomba del nome

Nel tentare questo varco… che poi è anche la porta della sua ultima dimora ad Imperia, scrive in prosa come fosse poesia, e se quasi noi la pensiamo né poesia né prosa poetica, è perché essa è una scrittura nervosa, piena di analogie inusitate, colma di brevi incisi, con un uso nuovo della punteggiatura, ed il lessico ingloba il parlato, la variazione dialettale. E non sembri scandaloso! vige in essa pure una qual certa simultaneità futuristica quando la confessione nasce dall’esperienza viva del Male. 

Scivolando da questo crinale unico in Boine alcuni arriveranno alla prosa d’arte rondesca altri a frammenti propiziatori L’Ermetismo.

Il “Frammentismo” riguarda anche Linati, Papini, Jahier, Bellini, Sbarbaro, Campana, stuparich. Ma il Boine-Frammento ha ben altro tormento. Se affidato al web-vento possiamo annusarlo sul mento!




... CONTINUA



domenica 8 aprile 2018

Porto & Maurizio: Boine Borderline. Sul Frammentismo e il Frammento in Giovanni Boine. A cura di Claudio Di Scalzo



CDS: Giovanni Boine si volta, 2018








PORTO & MAURIZIO: BOINE BORDERLINE. 
SUL FRAMMENTISMO E IL FRAMMENTO IN GIOVANNI BOINE
A cura di Claudio Di Scalzo


Giovanni Boine nasce a Finalmarina-Savona il 2 settembre 1887 e muore di tisi a Porto Maurizio il 16 maggio 1917.



DIALOGO AD ALTA VOCE TRA PORTO & MAURIZIO

-Ehi lo sai che c’è?... c’è il frammento!

-Ma dimmi te!

-Il frammentismo da Boine e soci fino al logorroico sitismo!

-Carolei! Urge il manuale altrimenti qualcuno qui si fa male!

-Epperché di grazia?

-Scrivon belinate, disgrazia, di marca epocale!

-Insomma siamo alla decostruzione di Lacan in parole malnate?

-Peggio! Siamo al can che latra il suo ego in esplosione!

-Con ogni evocazione della parola nel Sacro.

-Oi oi oi… il solito lavacro che scola?

-I falliti in poesia si leccano i diti con la Parola-maionese!

-Mi scusi tanto, non capisco il richiamo alla gialla salsa.

-Spalmano la parola sacralizzata ovunque, anche al cesso, come la maionese su ogni pietanza.

-Ah ah… questa è buona… ma al cesso il Sacro mi sembra arduo ancorché frammento in feci danzanti.

-Alla merda ricoperta d’oro elevan versi e preci…

-Scriveremo ordunque pagine di manuale sulla questione? Caro Maurizio?

-È necessario caro Porto… e con che titolo?

-BOINE BORDERLINE!

-Perfetto!






CDS: Giovanni Boine e Maria Gorlero, 2018





PORTO & MAURIZIO

IL FRAMMENTISMO E IL FRAMMENTO NEL VENTO-WEB


Con “Frammentismo” nel manuale si suol designare anco disegnare, lo faccia caro Porto si applichi caro Maurizio a tal pugna, una teoria d’arte poetica italiana frammentata da chi si sentìa figghio minore di D’Annunzio nella scodella di riviste, pimpanti e impreviste, come La Voce come Lirica come Riviera Ligure.


Frammentismo come episodio del decadentismo europeo con ligure ed italiota neo?!, caro Porto? Massì caro Maurizio.
Fuori i nomi! Si modellino i vestiti i cappelli le cinture che reggon i calzoni di tali innovative pulsioni!
Linati  sul lac-de-Como-Comò confinati!  Slataper ah però che Carso dice?  Papini sui lungarni con tronfi uccellini. Jahier la trincea non diventa mai Hier. Sbarbaro amaro sasso raro. Campana si sbrindella con la troia carampana. Stuparich stupor poerello mai rich.  E il nostro Boine oggi Borderline.

Scrittura nervosa senza posa. Analogie pettorute come seducenti zie, metafore a perdita dentro e fòra. Incisi come tagli sui visi. Separazioni in fantasmi di punto fermo attratti dal trattino dalla virgola che impila verbi di modo finito in punta d’eros e dito titillante uso abbondante dell’aggettivo qualificativo, si pungevan sul vivo Porto? Certamente Maurizio. Respiro breve nel bozzettismo, a rischio nanismo?, a volte Porto. Simbolismo magico che futurizza la ligure brezza.

Questo futurizza, caro Maurizio, mi sembra una bizza stilistica. Lo è caro Porto.

Boiné in questa Koiné a volte si franciosa smusicandosi impressionista a iosa come ir su’ Debussy son Mallarmé… i dadi getto della tisi sul sangue che tossisco in petto  pinoli e ulivi a scrive si mòre non si resta vivi… e questa tomba immobile del nome la incido con gli alveoli malati di equivoci subissati….



CONTINUA…





CDS: Giovanni Boine ammalato di tisi, 2018







NOTICINA UN PO’ CRETINA DI PORTO & MAURIZIO

Noi due, aiutati nel nostro servizio  manualistico da Claudio Di Scalzo che ebbe in sorte di studiare Giovanni Boine giovanissimo per esami in università con Silvio Guarnieri, nei primi anni settanta, abbiamo steso questo capitoletto.

L’intento sarebbe quello di evidenziare come il Frammentismo viva on line, una sua particolare vivace stagione, scorporato da intenti accademici; e come, ahimè il povero Giovanni Boine, a partire dalle celebrazioni per il centenario della morte, nel 2017, sia stato abbondantemente ridotto a preda di studiosi e studiose, dei veri  e propri Papini e Prezzolini e Aleramo in sedicesimo, parecchio improvvisati con egocosmico lessico, che hanno imposto all’autore la tortura di, come un ectoplasma evocato da maldestri medium, fargli cantar messa per teorie stronze e sbronze.

Boine addirittura anticipatore dell’ortodosso Pavel Florensky forse perché giudicava graziose le immaginette sacre tra gli ulivi subendo ortodossa influenza; Boine romanziere provetto mentre lo sanno anche i sassi di Oneglia che “Il Peccato” è il tentativo decadente di dar la sveglia ad un eros senza nerbo. Altro che verbo! 

Insomma Boine di tutti i frammentisti è ridotto ad usi mai visti. Il Manuale di “Porto & Maurizio” scherza umoristicamente su questa critica idiotescamente ridotta a marchetta da tangenziale pseudo-accademica.

In questo bailamme scassato ottovolante per il centenario boiniano in quel di Imperia che attiene anche alla necrofilia si son salvati i professori universitari, che titoli alla mano e studi decennali, hanno operato saggistica onesta e, appunto, manualistica.  

Chi qui scrive con Porto & Maurizio scrisse tempo fa un saggio sui “Discorsi militari” e altri semi-inediti di Giovanni Boine. Ma ho dimenticato l’edizione e la vicenda editoriale. Tanto per me, espunto dalle celebrazioni per il centenario, ormai poco vale.


E mi sono affidato al weblog:


GIOVANNI BOINE (1887 – 1917)  a cura di Claudio Di Scalzo



a L’OLANDESE VOLANTE Giovanni Boine (1887 – 1917) dove ho pubblicato parti del romanzo breve transmoderno illustrato “Giovanni Boine Muore”

Sangue stoino. Giovanni Boine trasmette, I